giovedì 29 ottobre 2009

Cipro: Il Dialogo Cattolico-Ortodosso progredisce sulla via giusta

Si è tenuta a Paphos di Cipro (16-23 ottobre 2009) la XI sessione plenaria della Commissione Mista Internazionale per il dialogo teologico fra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme. Il tema affrontato è stato: "Il ruolo del vescovo di Roma nella comunione della Chiesa nel primo millennio". Riportiamo un articolo di Mons. Eleuterio F. Fortino apparso su L'Osservatore Romano del 26-27 ottobre 2009:

A Cipro, nella storica città di Paphos, dove ha predicato S. Paolo, si è tenuta la XI Sessione Plenaria della «Commissione Mista Internazionale per il Dialogo Teologico fra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme». La nuova fase iniziata con la IX Sessione di Belgrado (2006) procede a passo lento su una via irta all'interno della decisiva tematica di questa fase su "Le conseguenze ecclesiologiche e canoniche della natura sacramentale della Chiesa: cattolicità e autorità nella Chiesa". Fondandosi sul documento che su questo tema era stato pubblicato a Ravenna nella X Sessione Plenaria (2007), e su mandato di questa, l'attuale Sessione Plenaria (Paphos, Cipro, 16-23 ottobre 2009) ha cominciato ad affrontare il tema de "Il vescovo di Roma nella comunione della Chiesa nel primo millennio". La Commissione si è avviata così a discutere la questione centrale del contenzioso storico fra Oriente e Occidente. Nel momento attuale si cerca di individuare una oggettiva identificazione della problematica coinvolta nell'argomento per poter tentare una comune ermeneutica che aiuti a far raggiungere una sostanziale convergenza sulle conseguenze dottrinali.


Preparazione
La Commissione a Cipro ha lavorato su un progetto elaborato dopo la sessione di Ravenna seguendo il metodo di preparazione concordato all'inizio delle attività di questa Commissione (Patmos-Rodi 1980). Nella prima parte del 2008 hanno lavorato due sottocommissioni miste con il compito di raccogliere gli elementi storici più attinenti al periodo in esame. Quindi si è incontrato il Comitato Misto di Coordinamento (Elounda, Creta, 27 settembre - 4 ottobre 2008) che ne ha elaborato la sintesi organica come progetto di discussione sottoposto alla Sessione Plenaria di Cipro. Tanto la ricerca delle sottocommissioni quanto la sintesi del Comitato di Coordinamento hanno avuto presente l'orientamento concordato a Ravenna il quale rilevava che "conciliarità e autorità sono interdipendenti" e che tanto a livello diocesano, quanto regionale, quanto a livello universale vi è un prōtos-primus (vescovo, metropolita o patriarca, vescovo di Roma). Il documento, entrando più direttamente nella problematica del prōtos a livello universale, afferma che "Entrambe le parti (cattolici e ortodossi) concordano sul fatto che Roma, in quanto Chiesa che presiede nella carità occupava il primo posto nella taxis e che il vescovo di Roma era pertanto il prōtos tra i patriarchi" (Ravenna n. 41 ). Alla conclusione di quel documento si sottolinea l'importanza di questo risultato raggiunto e i membri della Commissione si dicono convinti che la dichiarazione citata "fornisce una solida base per la discussione futura sulla questione del primato a livello universale" (Ravenna n. 46).


La sessione di Cipro
La XI Sessione sul tema "Il ruolo del vescovo di Roma nella comunione della Chiesa nel primo millennio" si è concentrata sull'esame di alcune significative testimonianze storiche sul ruolo avuto dal vescovo di Roma in quell'epoca. In realtà questi elementi sono alla base della dichiarazione del documento di Ravenna e toccano varie tematiche come: la Chiesa di Roma nella comunione delle Chiese, il rapporto del vescovo di Roma con S. Pietro, il ruolo esercitato dal vescovo di Roma in tempi di crisi (arianesimo, monofisismo, monotelismo, iconoclasmo), ma anche alcune decisioni dei Concili ecumenici tanto nei confronti di Roma quanto del Patriarcato di Costantinopoli. Si dovrà anche affrontare i fattori non teologici che hanno influito sulla mentalità e sulle strutture ecclesiali come l'idea dell'impero romano, il trasferimento della capitale a Costaninopoili ed il declino dell'impero in Occidente, le difficoltà di comunicazione create dall'Islam fra est e ovest, la creazione dell'impero di Carlo Magno, la progressiva reciproca ignoranza, il mutuo allontanamento pratico e alcuni atteggiamenti polemici. L'esame della materia implicata richiederà uno studio prolungato. Per il momento la Commissione ha affrontato gli elementi iniziali partendo dalla predicazione di Pietro e Paolo a Roma, del loro martirio e delle loro tombe e proseguendo attraverso i Padri apostolici: testimonianze importanti sono la Lettera della Chiesa di Roma ai cristiani di Corinto, lettera attribuita a Papa Clemente per la riconciliazione dei fedeli di Corinto con i loro presbiteri, la Lettera di S. Ignazio di Antiochia che indica Roma come la Chiesa che "presiede nella carità" (prokathēmenē tēs agapēs), l'affermazione di S. Ireneo secondo cui ogni Chiesa deve concordare (convenire) con essa, a causa della sua origine e della sua grande autorità (propter potentiorem principalitatem), così come la vertenza sulla data di Pasqua tra Aniceto e Policarpo, Victor e i vescovi dell'Asia, il pensiero di Cipriano e così via. Per tutti gli elementi che si riferiscono al tema e che si prendono in esame va concordata l'esatta identificazione ed una desiderabile e possibile comune interpretazione. Lo studio pertanto è esigente e delicato e sarà continuato nella prossima sessione plenaria del prossimo anno. La discussione avuta nella sessione di Cipro dovrebbe facilitare un percorso più spedito nel prossimo stadio.



I partecipanti
Erano presenti venti delegati da parte cattolica con alcune assenze a causa di impegni nel Sinodo dei Vescovi per l'Africa o per ragioni di salute. Ventiquattro delegati ortodossi rappresentavano tutte le Chiese ortodosse ad eccezione del Patriarcato di Bulgaria. Il comunicato rilasciato alla conclusione della riunione presenta l'elenco secondo la taxis delle Chiese ortodosse: Patriarcato Ecumenico, quindi i Patriarcati di Alessandria, Antiochia, Gerusalemme, di Mosca, di Serbia, di Romania , di Georgia, le Chiese autocefale di Cipro, di Grecia, di Polonia, di Albania, e delle Terre di Cechia e di Slovacchia. Veniva ricomposta sostanzialmente la completezza della rappresentanza ortodossa con la partecipazione del Patriarcato di Mosca che a Ravenna aveva abbandonato la sessione a causa della presenza dei rappresentanti della Chiesa di Estonia, invitata dal Patriarcato Ecumenico in quanto Chiesa autonoma, non però riconosciuta dal Patriarcato di Mosca. La vertenza è stata risolta nell'incontro dei Primati delle Chiese ortodosse che, su invito del Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, ha avuto luogo al Fanar (12 ottobre 2008) in cui si è concordato di invitare solo e tutte le Chiese autocefale.I lavori della Commissione Mista sono stati diretti dai due co-presidenti, il Cardinale Walter Kasper da parte cattolica e dal Metropolita di Pergamo, Ioannis Zizoulas, da parte ortodossa, assistiti dai due co-segretari il metropolita Gennadios di massima (patriarcato Ecumenico) e Mons. Eleuterio F. Fortino (Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani).


La preghiera
Durante la sessione cadeva una domenica, il 18 ottobre. Il sabato pomeriggio la delegazione cattolica ha concelebrato la Messa nella chiesa cattolica della Santa Croce a Nicosia. Vi ha preso parte anche il Parroco e l'Incaricato di Affari della Nunziatura Mons. Paolo Borgia. Come al solito vi presenziava l'intera delegazione ortodossa. La concelebrazione era presieduta dal Cardinale Walter Kasper che ha tenuto l'omelia sulla pericope evangelica del giorno. Ha aggiunto un fervido ringraziamento alla Chiesa ortodossa di Cipro per l'ospitalità offerta alla Commissione e ha chiesto la preghiera per i lavori della Commissione accennando al tema in discussione in questi termini:"Nell'ultimo documento pubblicato dalla nostra Commissione due anni fa, abbiamo affermato che vi può essere un primo, un protōs come si dice in greco, o come in latino noi diciamo primate, in ogni livello della vita della Chiesa. Pertanto il primato non è cosa proibita o impropria nella vita della Chiesa. In questo incontro noi ci chiederemo cosa ciò significhi per il vescovo di Roma". La chiesa della Santa Croce è al limite tra la parte greca dell'isola e la parte occupata dai turchi (37% del territorio complessivo dell'isola). La divisione dell'isola e l'esigenza di porvi rimedio è stata più volte e in diverse circostanze ribadita dalle autorità della Chiesa ortodossa, ed in modo forte dallo stesso Arcivescovo S.B. Chrysostomos.La domenica mattina ha avuto luogo la concelebrazione dei membri ortodossi della delegazione. La Divina Liturgia, nella chiesa di Phaneromèni, sempre a Nicosia, è stata presieduta da S.B. Chrysostomos, primate della Chiesa di Cipro. Era presente al completo la delegazione cattolica della Commissione. L'Arcivescovo riferendosi "con senso di responsabilità verso il mondo cristiano" al fatto che "la Chiesa di Cipro, la più antica d'Europa" ospitava quest'anno il dialogo tra ortodossi e cattolici, affermava: "Questo dialogo teologico è il più importante nel contesto dei dialoghi teologici ufficiali tra la Chiesa ortodossa e gli altri cristiani, che sono coordinati dal Patriarcato Ecumenico". Ha ricordato l'importanza della preghiera per il dialogo e, rivolgendosi direttamente, contestava "quel piccolo segmento di ortodossi" che, mal fondandosi su canoni letti fuori contesto, rifiutano la preghiera comune. Ha invocato lo Spirito Santo sui lavori della Commissione. La sessione è stata chiusa con i vespri della festa di S. Giacomo apostolo nella cattedrale di Paphos dallo stesso Arcivescovo.


L'accoglienza
La Commissione è stata ospitata con grande generosità e spirito di calorosa fraternità dalla Chiesa ortodossa di Cipro. È stata ricevuta nel palazzo arcivescovile, dove S.B. Chrysostomos ha offerto un pranzo. La Commissione ha visitato il museo arcivescovile di straordinarie icone. Una delegazione ha fatto visita al Presidente della Repubblica. Tutti i membri sono stati accompagnati a visitare alcuni monasteri con antiche icone e affreschi bizantini.È stato pure registrato un piccolo episodio di segno contrario. Un limitato gruppo di una diecina di persone il primo giorno dell'incontro si è appostato davanti all'albergo con striscioni di protesta contro il dialogo considerato come rischio di tradimento da parte dei membri ortodossi e di cedimento alle pretese dei cattolici. Le autorità ortodosse, l'Arcivescovo di Cipro e il Metropolita di Paphos, hanno duramente condannato l'evento e minacciato di sanzioni canoniche i chierici che vi hanno preso parte. Il comunicato della sessione rilasciato a conclusione dell'incontro riporta che i membri ortodossi nel loro incontro del primo giorno "hanno discusso tra l'altro le reazioni negative al dialogo da alcune frange ortodosse, e unanimemente le hanno considerate totalmente infondate e inaccettabili, dando false e ingannevoli informazioni. Tutti i membri ortodossi della Commissione riaffermano che il dialogo continua con la decisione di tutte le Chiese ortodosse e sarà continuato con fedeltà alla verità e alla Tradizione della Chiesa".Quasi contemporaneamente la Chiesa di Grecia prendeva posizione contro le frange critiche all'ecumenismo. L'Assemblea della Gerarchia, nella riunione del 16 ottobre 2009, dichiarava: "Il dialogo bisogna che sia continuato, però nell'ambito della normativa ecclesiologica e canonica ortodossa, sempre poi in accordo con il Patriarcato Ecumenico, come con decisione pan-ortodossa è stato stabilito. I rappresentanti della nostra chiesa in questo dialogo hanno chiara conoscenza della teologia ortodossa, dell'ecclesiologia e della Tradizione ecclesiastica".




Prossima sessione
La discussione sulla bozza preparata dal Comitato Misto di Coordinamento sarà continuata nella prossima sessione plenaria del prossimo anno. È stato deciso che la sessione avrà luogo dal 20 al 27 settembre 2010 a Vienna, ospitata dall'Arcivescovo, il Cardinale Christoph Schőnborn. Così questo importante dialogo procede a passo lento, ma sempre orientato alla mèta della piena comunione come concordato nel documento preparatorio per l'avvio del dialogo fra cattolici e ortodossi (Besa)



L'Osservatore Romano - 26-27 ottobre 2009

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