mercoledì 25 luglio 2012

Lettera da Damasco


La tragica situazione della città raccontata da mons. Samir Nassar, arcivescovo maronita di Damasco

Pubblichiamo il testo della lettera sulla drammatica situazione nella capitale siriana redatta da  mons. Nassar



“Scrivo finché sono vivo e finché l'accesso ad Internet rimane possibile. Dalla mattina di martedì 17 luglio 2012, i combattimenti hanno raggiunto la capitale. Damasco fa ricorso alle armi pesanti, ai carri armati e agli elicotteri in una città sovrappopolata. Le distruzioni sono enormi.  Quale calvario!  Gli scontri si svolgono nelle strade e si diffondono da un quartiere all'altro. Impossibile dormire con la paura, il frastuono delle bombe e dei cannoni. Le temperature estive vanno da 42° a 56° e i black-out della corrente elettrica sono un tormento. Damasco, isolata dal resto della Siria, accusa molteplici forme di penuria. I rifornimenti non arrivano più. Siamo a corto di pane, di verdure, di viveri, di gas domestico e di carburante per le panetterie.  Si salvi chi può. Moltissime famiglie abbandonano i quartieri caldi per andare a formare una fila interminabile sulla strada che porta in Libano. Le altre strade verso la Giordania, verso l’Iraq e quelle del nord verso Homs-Alep sono chiuse. L'esodo verso il Libano si svolge nel panico generale. Spero che trovino l'accoglienza adatta. I siriani, infatti, hanno accolto così bene i profughi palestinesi, libanesi ed iracheni.  I pochi fedeli che hanno osato venire a cercare il coraggio alla messa hanno acceso molte candele davanti alla tomba dei Beati Martiri di Damasco. Si sono scambiati addii e lacrime prima di ritornare di corsa a casa al suono degli spari e delle esplosioni.  Damasco era stata risparmiata negli ultimi 16 mesi dalle violenze che laceravano le altre città della Siria. È arrivato il nostro turno di soffrire e morire. Abbiamo appena sistemato un angolo sotto la scala per ripararci con i vicini dalle granate, gli scantinati della parrocchia sono appena stati ripuliti. Purché la Risurrezione non sia ritardata dopo tanta sofferenza...”.

© www.agensir.it - 21 luglio 2012

Egitto: elezione del 118° papa dei Copti




Con la pubblicazione sul quotidiano coptoal Watan della lista dei 2.594 elettori sono entrate nel vivo in Egitto le procedure per l’elezione del 118° papa dei copti, il successore di Shenouda III morto lo scorso 17 marzo. Quella elettorale copta è da sempre un’assemblea molto variegata: insieme a metropoliti, vescovi e monaci, ne fanno parte rappresentanti delle associazioni laicali, funzionari di Stato copti, notabili, giornalisti. La vera novità è che questa volta anche le comunità copte della diaspora avranno un ruolo importante nella scelta del loro papa: circa un quinto degli elettori, infatti, proverrà da comunità che hanno sede fuori dall’Egitto.  La designazione degli elettori non significa ancora che la scelta del successore di Shenouda III sia imminente: il voto dovrebbe svolgersi infatti in novembre. E va anche aggiunto che l’assemblea eleggerà una terna di nomi, all’interno della quale il nuovo papa verrà scelto a sorte, secondo un antico metodo che vuole riservare alla volontà divina l’ultima parola. Già dalla fine di maggio esiste una lista provvisoria di 17 candidature avanzate.  Tra di esse i nomi più accreditati sono quelli del metropolita Bishoy - settantenne segretario del Santo Sinodo, molto freddo nei confronti della rivoluzione e poco incline al dialogo con i musulmani - e del vescovo Youanis, 52 anni, già segretario di Shenouda III, figura molto più spirituale. Nelle prossime settimane toccherà al vescovo Pacomio - attuale facente funzione del patriarca - approvare la lista finale dei candidati, che probabilmente conterrà meno nomi. A quel punto - in perfetta par condicio - il Patriarcato produrrà un breve documentario su ciascun candidato e lo offrirà ai canali tv copti, in modo da permettere a ogni elettore di dare il proprio voto a ragion veduta.

© http://vaticaninsider.lastampa.it - 23 luglio 2012



martedì 10 luglio 2012

L’ordinazione del nuovo vescovo di Lungro







Il 13 febbraio 1919 Papa Benedetto XV con la bolla Catholici fideles istituiva l’eparchia di Lungro per i cristiani di tradizione bizantina presenti nell’Italia continentale dal quindicesimo secolo, provenienti dall’Albania. Dopo quattro secoli di presenza in Italia, il Papa intendeva dare una configurazione ecclesiologica vera e propria ai cristiani che nella tradizione bizantina vivevano e celebravano la confessione di fede cristiana in un contesto liturgico, canonico e spirituale proprio appunto della tradizione bizantina. Nei novanta anni della vita dell’eparchia di Lungro quattro vescovi si sono succeduti come pastori della diocesi: Giovanni Mele (1919- 1979), Giovanni Stamati (1979-1987), Ercole Lupinacci (1987-2010); dal 2010 al 2012 l’eparchia è stata retta da un amministratore apostolico nella persona dell’arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, Salvatore Nunnari.
Il 12 maggio 2012 Papa Benedetto XVI ha nominato nuovo eparca di Lungro l’archimandrita Donato Oliverio, che sotto l’amministratore apostolico era il delegato ad omnia. Lungo l’oltre novantennio di vita, i vescovi dell’eparchia hanno cercato di sviluppare tutti gli aspetti della vita ecclesiale, da quelli legati alla vita liturgica e spirituale dei fedeli a quelli vincolati alla formazione del clero, specialmente con la fondazione del seminario «Benedetto XV» a Grottaferrata nel 1918, e l’invio di tutti i seminaristi per gli studi universitari al Pontificio collegio greco di Roma. Domenica 1° luglio, festa dei santi Cosma e Damiano nella tradizione bizantina, è stato ordinato vescovo il quarto eparca, appunto papàs D onato Oliverio, nella cattedrale di san Nicola a Lungro. I tre vescovi ordinanti erano monsignor Ercole Lupinacci, eparca emerito di Lungro, monsignor Cyril Vasil’, arcivescovo segretario della Congregazione per le Chiese Orientali, e monsignor Salvatore Nunnari, arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano. Erano presenti diversi vescovi di tradizione bizantina, l’eparca Sotìr Ferrara, di Piana degli Albanesi di Sicilia, due vescovi dalla Romania, Virgil Bercea, di Oradea Mare, e Claudiu- Lucian Pop, ausiliare dell’arcivescovo maggiore di Făgăraş e Alba Iulia, l’esarca apostolico per i cattolici di rito bizantino residenti in Grecia, Dimitrios Salachas, il vescovo di Mukachevo, in Ucraina, Milan Šašik, e l’archimandrita dell’abbazia territoriale di Santa Maria di Grottaferrata, padre Emiliano Fabbric atore . Della tradizione latina era presente il cardinale arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, poi tutti i vescovi della Conferenza episcopale calabra, l’arcivescovo di Gaeta, Fabio Bernardo D’Onorio, e altri presuli. Erano presenti inoltre i superiori e alcuni seminaristi del Pontificio collegio greco di Roma. Attorniava il vescovo eletto tutto il clero eparchiale di Lungro e una folla notevole di fedeli venuti anche dai paesi più lontani della diocesi. La processione liturgica ha avuto inizio nell’episcopio e si è incamminata al canto di alcuni tropari bizantini verso la cattedrale, che ha accolto i celebranti sotto lo sguardo benedicente di Cristo, della Madre di Dio e dei santi rappresentati nei mosaici e nelle icone che oltre ad abbellire il tempio sono una vera mistagogia su tutti i misteri della fede cristiana. I canti della divina liturgia, come anche quelli della celebrazione della vigilia, sono stati eseguiti dal coro della cattedrale. Il metropolita Salvatore Nunnari ha tenuto l’omelia della celebrazione. A conclusione della liturgia il vescovo Donato Oliverio ha ringraziato tutti i presenti che lo hanno accompagnato e con lui e per lui hanno pregato per il suo nuovo ministero pastorale nella diocesi di Lungro. Il nuovo vescovo è nato il 5 marzo 1956 a Cosenza. Nel 1969 è entrato nel seminario San Basile di Cosenza e poi in quello di Grottaferrata. Alunno del Pontificio collegio greco di Roma ha conseguito la licenza presso il Pontificio istituto orientale. Ordinato sacerdote il 17 ottobre 1982, è stato parroco e dal 2003 al 2010 protosincello (vicario generale) della diocesi di Lungro. Attualmente l’eparchia, con circa trentacinquemila fedeli, conta ventinove parrocchie e una cinquantina di sacerdoti, di cui una trentina celibi e una ventina sposati, e cinque seminaristi. Momento ecclesiale particolarmente bello per l’eparchia di Lungro, pegno di benedizione del Signore per il cammino di questa Chiesa greco cattolica che assieme a quella di Piana degli Albanesi e al monastero di Grottaferrata costituiscono una presenza orientale viva e vivificante nelle Chiese italiane e nell’ insieme della Conferenza episcopale italiana.

di : Archimadrita Padre Manel Nin.






lunedì 2 luglio 2012

S.E. Donato Oliverio nuovo Vescovo di Lungro degli Italo Albanesi




S.E.  Donato Oliverio Vescovo


Domenica 1 Luglio 2012 nella Cattedrale di San Nicola di Mira in Lungro, in mezzo ad un clima di grande gioia, S.E. Donato Oliverio riceve la Chirotonia Episcopale per mano di S.E. Ercole Lupinacci, Vescovo emerito di Lungro, S.E. Salvatore Nunnari Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano, e da S.E. Cyril Vasil s.j. Arcivescovo titolare di Tolemaide di Libia, Segretario della Congregazione per le Chiese Orientali.  Hanno preso parte alla celebrazione: il Cardinale di Palermo S.Eminenza Paolo Romeo,  S.E. Sotir Ferrara Vescovo di Piana degli Albanesi, S.E Dimitrios Salachas Esarca Apostolico dei fedeli cattolici-bizantini di Grecia, S.E Virgil Bercea Vescovo dell'Eparchia di Oradea dei romeni, il rev. Archimandrita Emiliano Fabbricatore, Egumeno del Monastero Basiliano di Santa Maria di Grottaferrata, i  membri dell'episcopato calabro, i rappresentanti del Pontificio Collegio Greco di roma nelle figure del Padre rettore Archimandrita Manel Nin, di Papas Giovanni Xhanthakis , vice rettore e degli alunni italo-albanesi, presenti anche varie rappresentanze del mondo politico, civile e  culturale delle comunità che compongono l'eparchia di Lungro.




Al Neo Vescovo porgiamo i nostri più calorosi auguri,
affinchè sia un Buon Pastore
per la Chiesa Italo-Albanese di Lungro


Έις πολλά έτη Δέσποτα

Për shumë viet o Zot