martedì 11 marzo 2014

Si riuniscono in Libano i vescovi cattolici della Siria






RABOUEH, 11. Si riunisce mercoledì, a Raboueh, in Libano, presso la sede del Patriarcato greco-melchita, l’assemblea dei vescovi cattolici di Siria. È quanto ha reso noto l’arcivescovo armeno cattolico di Aleppo, Boutros Marayati. La riunione episcopale, sotto la presidenza del Patriarca greco-melchita Gregorios III Laham, sarà dedicata in particolare alle iniziative messe in campo dalla Caritas per venire incontro alle tante tragedie e sofferenze che affliggono la popolazione siriana nel Paese devastato dal conflitto armato.
Il vescovo caldeo di Aleppo, Antoine Audo, presidente di Caritas Siria, fornirà un quadro degli interventi in atto e di quelli in programma. All’assemblea, ha spiegato all’agenzia Fides l’arcivescovo Marayati, «sono convocati i vescovi di tutte le Chiese cattoliche di rito diverso radicate in Siria. Sulla carta dovremmo essere una ventina, ma non sappiamo ancora in quanti riusciranno a uscire dalla Siria per essere presenti a Rab oueh». La riunione si tiene a tre giorni dalla liberazione delle suore greco-ortodosse di Maalula che è stata accolta con gioia da parte di tutte le comunità cristiane mediorientali. Adesso, sottolinea ancora l’arcivescovo Marayati, «c’è da auspicare che i canali utilizzati per la liberazione delle suore di Maalula funzionino anche per affrontare e risolvere i casi di vescovi, sacerdoti e religiosi rapiti in Siria durante il conflitto». Oltre ai vescovi metropoliti di Aleppo Boulos al-Yazigi (greco-ortodosso) e Mar Gregorios Yohanna Ibrahim (siro-ortodosso), tra i sequestrati in Siria figurano ancora il gesuita Paolo Dall’O glio, il sacerdote armeno cattolico Michel Kayyal e il sacerdote greco-ortodosso Maher-Mahfouz.

© Osservatore Romano - 12 marzo 2014

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